Per compensare la funzionalitĂ Â delle mani in pazienti affetti da ictus è stato sviluppato un sistema indossabile come se fosse un bracciale. Il sesto dito robotico è il risultato dello studio ‘The hiRing as a Wearable Haptic Interface for Extra Robotic Fingers’, condotto dal Siena robotics and systems lab (Sirslab), del dipartimento di ingegneria dell’informazione e scienze matematiche dell’UniversitĂ di Siena, che recentemente ha vinto il premio per la miglior dimostrazione nella conferenza internazionale ‘Ieee Haptics Symposium 2016’ a Philadelphia.
Il sesto dito
Il team che lo ha realizzato, composto dal professor Domenico Prattichizzo e dai ricercatori Giovanni Spagnoletti, Irfan Hussain, Claudio Pacchierotti e Gionata Salvietti, spiega l’Ateneo, ha predisposto “un innovativo strumento indossabile, studiato ed impiegato per la compensazione delle funzionalitĂ Â della mano nei pazienti colpiti da ictus in stato cronico”.
“Il sesto dito robotico – spiega Prattichizzo – ha una struttura flessibile, che in accordo con il paradigma della Soft Robotics, garantisce l’adattamento alla forma degli oggetti durante la presa. Il dispositivo è dotato di un meccanismo sulla base che permette all’utilizzatore di ruotarlo e riporlo come un bracciale attorno al polso, per poi poterlo facilmente riutilizzare all’occorrenza. Il dispositivo viene indossato sull’avambraccio tramite una fascia elastica che permette di posizionarlo a seconda delle esigenze del paziente. Il sesto dito e la mano paretica lavorano insieme per afferrare un oggetto, come se fossero le due parti di una pinza”.
L’aggiunta di un’interfaccia tattile, l’hRing, permette di controllare il sesto dito robotico e di adattare sull’utilizzatore vari tipi di feedback tattile durante la presa di un oggetto. Test hanno mostrato come il paziente “riesce a portare a termine dei compiti senza aver bisogno di alcun tipo di supporto da parte del personale tecnico”.